lunedì 24 gennaio 2011

Angeli dell'Ospitalità in azione!

E' da tempo che ho smesso di scrivere ed è da tempo che pensavo al momento in cui sarei tornata a scrivere sul blog. Durante questo periodo mi sono occupata ti tante cose, tutto verteva al turismo ed al desiderio di tornare a scrivere sull'argomento.

Dopo aver terminato la mia esperienza a Milano presso una società di consulenza turistica, sono partitaalla volta di Londra dove ho lavorato e studiato: ora sono ritornata a casa (Matera), pronta ad intraprendere una nuova sfida qui, ben diversa dalle altre perché sto parlando del luogo in cui sono nata.

Dal momento in cui sono arrivata ho partecipato ad un percorso formativo "Angeli dell'Ospitalità" che sabato è giunto al capolinea: siamo giovani ragazzi che hanno pensato di dar vita ad un progetto territoriale per fare rete nel turismo. Qui c'è davvero tanto da fare e dal giorno della Presentazione della nostra idea imprenditoriale sono sempre più convinta che di fronte alla motivazione e all'entusiasmo di giovani che desiderano collaborare per un'idea auto imprenditoriale, non c'è istituzione che tenga al Nord o al Sud, tutto quel che conta è il DESIDERIO DI RISCATTARSI :)

Vi terrò aggiornati sul Progetto Esecutivo della nostra idea imprenditoriale:

http://www.basilicatanet.it/basilicatanet/site/Basilicatanet/detail.jsp?sec=1005&otype=1012&id=545142

martedì 2 novembre 2010

martedì 8 settembre 2009

2009: al Top il Salento

Non ci sono ancora dati definitivi per delineare la stagione turistica 2009 ma certamente quest’anno la Puglia si aggiudica una delle performance migliori nello scenario turistico domestico. Con 145.952 arrivi totali ed una percentuale superiore al 10% circa rispetto alla stagione 2008, il Salento pare abbia saputo reagire bene ad un anno di crisi preannunciata. Naturalmente non tutto oro è quel che luccica: se è pur vero che i dati parlino piuttosto chiaramente , è da tenere bene in considerazione le proporzioni tra turisti stranieri ed italiani. Infatti, l’84% degli arrivi è costituito in prevalenza dal turismo nostrano che, infatti, ha certamente accusato il contraccolpo della crisi in atto ma, in misura notevolmente minore, dei mercati stranieri. Sebbene ci sia stato un incremento di italiani, non ci è dato ancora sapere quale sia stato l’incremento (o decremento?) del turismo straniero nella Regione. Certamente però si può parlare di una vittoria, una vittoria non estendibile a tutta la Regione bensì limitata al Salento che, con la sua organizzazione, proliferazione di associazioni per eventi e la realizzazione di pacchetti “ad hoc” per particolari nicchie di mercato ha fatto sì che tutto ciò si realizzasse. Infatti , si è aggiudicato il primo posto proprio il Comune di Lecce , seguita da Gallipoli, Otranto, Ugento, Porto Cesareo e Nardò. L’Apt di Lecce, molto prima che iniziasse la stagione si è data un gran da fare nella promo-commercializzazione di eventi e pacchetti all inclusive nel proprio territorio. Gli sforzi fatti sono stati premiati, tanto che, ad oggi, la Puglia è salita al secondo posto nella classifica nazionale per numero di arrivi, solo dopo all’Emilia Romagna.
Volendo darne un parere del tutto personale, tengo a dire che questa estate ho avuto modo io stessa di sperimentare il dinamismo salentino: ho fatto una breve vacanza lì, di tre giorni, e non appena ho messo piede sul territorio sono venuta a conoscenza di una notevole quantità di eventi musicali e non: ogni Comune, nel periodo estivo, ospita un evento ogni sera di modo che il turista può usufruirne pur pernottando nel medesimo Comune per tutta la durata del soggiorno.
Un dato che mi ha piacevolmente colpito è la distribuzione di presenze nelle strutture ricettive: il 77% dei turisti ha preferito l’hotel a strutture extra- alberghiere; cifre che non avrei mai ipotizzato stando in zona.
Dagli eventi ospitati, infatti, sembrerebbe che il target principali dei turisti in zona fosse costituito da giovani ragazzi, squattrinati che adottano soluzioni economiche per il pernottamento quali campeggi, affittacamere e, alla meglio, B&B; dalle analisi fatte, si evince al contrario che i flussi in questione non siano esclusivamente di quantità ma di qualità; il turista ha una capacità di spesa superiore a quella che avrei immaginato ad “occhio nudo” garantendo una buona redditività per gli operatori turistici e quindi anche per tutto l’indotto.

venerdì 10 luglio 2009

Il marketing web 2.0 per le destinazioni turistiche

Qui di seguito un' interessante presentazione sul rapporto esistente tra il web 2.0 e le destinazioni turistiche; più precisamente il ruolo centrale ed attivo del turista che autonomamente si organizza la propria vacanza e attribuisce autorevolezza al turista che in rete esprime la propria opinione sulle destinazione che ha visitato, le strutture ricettive ed i servizi di cui ha usufruito.
Cambia il modo di fare marketing, il potere promozionale è affidato al consumatore.

La presentazione è di Michele Aggiato, Country Manager di Zoover:

http://www.slideshare.net/ZooverIT/il-web-20-per-le-destinazioni

venerdì 3 luglio 2009

Ospitalità al turista vivendo il territorio

Ieri sera ho avuto una lunga ed interessante chiacchierata con una persona riguardo la città di Milano, i suoi cambiamenti e le involuzioni degli ultimi vent'anni, i risvolti sociali che il territorio sta subendo a causa della chiusura di fabbriche e il proliferare di società di servizi.
La disquisizione è partita dalle solite ed attualissime tematiche quali la necessità di omologarsi, il bisogno di esser sempre e comunque in vetrina e di dimostrare al mondo di essere sempre efficaci ed efficienti anche quando si vorrebbe mollare la spugna ed abbandonarsi alle proprie debolezze.
Nel corso della conversazione, mi sono resa conto che i rischi di questa nuova modalità di "stare al mondo",che io guardavo con riprovevole distacco, hanno pervaso anche la mia vita sebbene per ragioni differenti.
Ed è qui che vengo al tema della territorialità. Subito dopo il liceo mi sono trasferita a Roma per ragioni di studio, volevo cambiare aria, conoscere un nuovo modo di vivere e rapportarmi a gente con un background differente dal mio; tutto assolutamente corretto ed importante. Dopo la laurea volevo "riuscirci" e con un dispiacere immane, ho deciso di abbandonare tutto ciò che avevo costruito fino ad allora e, dopo una breve tappa a Teramo, mi sono trasferita a Milano per specializzarmi ulteriormente e poter dire finalmente "Sono arrivata!".
A distanza di tre anni, dopo due anni di lavoro presso una società di consulenza turistica, dopo aver trovato un equlibrio e proprio quando cominciavo a prender più dimistichezza col "territorio ospitante"... vado a Londra perchè..."un'esperienza del genere accrescerà ulteriormente le mie competenze!", niente di sbagliato, tutto corretto. Ma qual'è il pegno da pagare per esperienze personali e professionali indubbiamente così importanti? A mio parere, tutto ciò ha risvolti personali e sociali non trascurabili; si finisce per prendere da un territorio senza dare nulla in cambio, iniziare a vivere una realtà sociale consapevoli sin dal primo giorno che presto te ne andrai. Questo è quello che è accaduto a me quando son venuta qui a Milano e le mie intenzioni a Londra ed è quello che accade a milioni di persone come me. Cosa ho dato e darò al territorio da un punto di vista sociale?....nulla e...cosa ho ricercato nella tantissime persone che ho incontrato?....nulla...se non un confronto professionale. I miei amici sono e restano quelli dell'infanzia, dell'adolescenza e del periodo universitario...con loro abbiamo vissuto il territorio e lasciato qualcosa; abbiamo arricchito la città con la nostra umanità, storie e esperienze; siamo riusciti a mescolare la nostra cultura con quella del posto. L'ospitalità di una città nei riguardi del turista si misura anche in questo ed io, con il mio atteggiamento nei confronti delle "ultime città ospitanti" non ho contribuito....paradossalmente proprio io che quotidianamente faccio analisi su quelli che sono i desideri del turista.
Presto spero di ritornare ad "appartenere ad un territorio", qualunque sia la città che mi attende. Un filosofo di cui devo ancora scoprirne il nome diceva più o meno così : "La bellezza del viaggiare esiste quando si ha un punto in cui ritornare".

giovedì 25 giugno 2009

Le potenzialità di un turismo ancora di "nicchia"

Naturalmente questo è il mio secondo post sul tema e ancora una volta rinnovo il mio invito alla pazienza.
Oggi leggendo differenti articoli mi sono imbattuta su un tema poco affronatato ma che merita un maggiore approfondimento: il turismo accessibile. Ho letto dell'apertura di un'agenzia a Roma 'Diverso Viaggiare", la quale nasce dalla necessità di offrire un servizio a tutti i disabili che giustamente desiderano ed hanno diritto ad una vita normale.
L'idea da qualche tempo si sta concretizzando, molti enti pubblici e privati si stanno impegnando affinchè tutto ciò sia possibile; non molto tempo fa è nato a Torino "l'Istituto Italiano per il Turismo per tutti",associazione senza scopo di lucro, con progetti di turismo accessibile gestiti a livello piemontese dall’associazione Cpd (Consulta per le Persone in difficoltà Onlus). L'associazione, in cui lavora comunque lo staff Cpd, punta a rendere accessibile il comparto turistico non solo a livello locale ma anche nazionale ed internazionale.
In ogni caso, è utile dare dei numeri per riuscire ad inquadrare le potenzialità di questo mercato.

Il numero di potenziali clienti nel mondo è di circa 950 milioni;ben 40 milioni, solo a livello europeo e con un'incidenza percentuale del 14% sull'intera domanda. Quando si parla di turismo accessibile è possibile calcolare non solo il numero di persone con handicap ma anche i familiari o amici che li accompagnano: per ogni persona con disabilità bisogna aggiungerne altre 2,8, sebbene anche per il turista, nel senso più tradizionale del termine, di media si considera 1,5 persone in più.
Attualmente sono 50 milioni le persone diversamente abili che non vogliono rinunciare a viaggiare ma sono costrette a farlo per i più svariati motivi, mancanza di servizi, informazioni e quant'altro; tuttavia il fatturato che questa tipologia di servizio potrebbe generare è di 166 miliardi, ragion per cui anche da un punto di vista economico, oltre che sociale, sarebbe giusto cominciare a parlarne seriamente.
Insomma, offrire un servizio alla comunità senza nulla togliere al mercato: sarebbe opportuno che il tema sia affrontato dagli operatori turistici, focalizzandosi sulla promozione e commercializzazione, evitando che questo turismo di nicchia continui ad essere sorretto esclusivamente da associazioni senza scopo di lucro.

Per ulteriori informazioni un documento pdf su domanda e offerta di turismo accessibile:

http//www.slea.it/images/file/news/access0.pdf


mercoledì 24 giugno 2009

L'inizio...

Salve a tutti, questo è il mio primo post e, come ogni cosa agli esordi, non sarà certamente un granchè. Da questa nuova esperienza ho molte aspettative, tra cui quella di conoscere molte persone con cui discutere ed approfondire tematiche relative al turismo in Italia, i suoi punti di forza, le criticità ed il potenziale su cui è possibile lavorare per fare sistema. Ho studiato tanto riguardo al tema e tuttora faccio ricerca sui trend riguardo al mercato turistico italiano.
Con questo blog mi auguro di avere più occasioni di incontro e quindi acquisire una maggiore consapevolezza sul tema confrontandomi con differenti operatori di settore che frequentano la rete.
In qualche modo, spero di riuscire anch'io a dare un valore aggiunto agli argomenti affrontati e, sopratutto, di essere all'altezza di questo nuovo impegno.
Vi ringrazio e...al prossimo post!