Naturalmente questo è il mio secondo post sul tema e ancora una volta rinnovo il mio invito alla pazienza.
Oggi leggendo differenti articoli mi sono imbattuta su un tema poco affronatato ma che merita un maggiore approfondimento: il turismo accessibile. Ho letto dell'apertura di un'agenzia a Roma 'Diverso Viaggiare", la quale nasce dalla necessità di offrire un servizio a tutti i disabili che giustamente desiderano ed hanno diritto ad una vita normale.
L'idea da qualche tempo si sta concretizzando, molti enti pubblici e privati si stanno impegnando affinchè tutto ciò sia possibile; non molto tempo fa è nato a Torino "l'Istituto Italiano per il Turismo per tutti",associazione senza scopo di lucro, con progetti di turismo accessibile gestiti a livello piemontese dall’associazione Cpd (Consulta per le Persone in difficoltà Onlus). L'associazione, in cui lavora comunque lo staff Cpd, punta a rendere accessibile il comparto turistico non solo a livello locale ma anche nazionale ed internazionale.
In ogni caso, è utile dare dei numeri per riuscire ad inquadrare le potenzialità di questo mercato.
Il numero di potenziali clienti nel mondo è di circa 950 milioni;ben 40 milioni, solo a livello europeo e con un'incidenza percentuale del 14% sull'intera domanda. Quando si parla di turismo accessibile è possibile calcolare non solo il numero di persone con handicap ma anche i familiari o amici che li accompagnano: per ogni persona con disabilità bisogna aggiungerne altre 2,8, sebbene anche per il turista, nel senso più tradizionale del termine, di media si considera 1,5 persone in più.
Attualmente sono 50 milioni le persone diversamente abili che non vogliono rinunciare a viaggiare ma sono costrette a farlo per i più svariati motivi, mancanza di servizi, informazioni e quant'altro; tuttavia il fatturato che questa tipologia di servizio potrebbe generare è di 166 miliardi, ragion per cui anche da un punto di vista economico, oltre che sociale, sarebbe giusto cominciare a parlarne seriamente.
Insomma, offrire un servizio alla comunità senza nulla togliere al mercato: sarebbe opportuno che il tema sia affrontato dagli operatori turistici, focalizzandosi sulla promozione e commercializzazione, evitando che questo turismo di nicchia continui ad essere sorretto esclusivamente da associazioni senza scopo di lucro.
Per ulteriori informazioni un documento pdf su domanda e offerta di turismo accessibile:
http//www.slea.it/images/file/news/access0.pdf